Una gara ottima come allenamento per le maratone invernali con alcuni passaggi molto suggestivi

Prima della gara

Sveglia prestissimo per raggiungere Ostia entro l'orario previsto; lo sforzo fatto per alzarsi è però ampiamente ripagato da una stupenda alba infuocata che accoglie me ed i miei compagni lungo la bretella prima del raccordo di Roma.

Il consueto traffico all'interno di quest'ultimo ci fa rallentare un po' ma non ci impedisce di arrivare a destinazione con largo anticipo per prendere un caffé al bar della metro, attendere l'arrivo di chi ha gentilmente ritirato i pettorali in nostra vece il giorno prima e dirigerci poi tutti insieme alla zona di partenza.

Qui, dopo un'immancancabile passaggio ai bagni, ci prepariamo e lasciamo poi i nostri zaini al deposito borse; ci sarebbe anche tempo per fare un po' di riscaldamento ma come di consueto ce la prendiamo comoda per cui ci scalderemo con i primi km di gara...

La gara

Quando mancano pochi minuti al via raggiungiamo il gonfiabile che indica la partenza e mi stupisco un po' perché mi aspettavo un numero di partecipanti ben maggiore mentre invece il gruppo dei corridoori sembra piuttosto sparuto... dovremmo essere poco meno di mille ma il colpo d'occhio sembra suggerire un numero molto più basso tant'è che prendiamo posto non troppo lontani dalla linea di partenza...

Il via viene dato quasi a sorpresa ma comunque la partenza è molto tranquilla: iniziamo a correre giusto dopo l'arco e subito i propositi iniziali, ampiamente dibattuti durante il viaggio, di fare la corsa con un passo tranquillo vengono meno... nel tentativo di non rimanere chiusi nelle retrovie iniziamo una serie di sorpassi alla ricerca dei pacemaker delle 2 ore e 30, il tempo che ci siamo posti come obiettivo per oggi.

Dopo qualche centinaio di metri avvistiamo quelli delle 3 ore e 15 per cui la nostra corsa diventa ancor più forsennata ed irregolare: anche se 30 km sono lunghi e quindi ci sarebbe tutto il tempo per recuperarlo più avanti vogliamo riprendere quanto prima il gruppo delle 2 ore e 30 per procedere poi con loro tranquillamente (si spera) fino al traguardo... per questo motivo cerchiamo di incunearci tra la folla per avanzare e ci esibiamo in sorpassi sul ciglio della strada degni di un gran premio di Formula 1!

A complicare la cosa ci sono 2 fattori: la strada particolarmente stretta in questo primo tratto ed i muri umani che troviamo subito dietro i pacemaker delle 3 ore e delle 2 ore e 45... alla fine riusciamo ad avvistare e raggiungere i palloncini con la fatidica scritta 2:30 entri i primi 4 km e la nostra corsa diventa un po' più regolare. In teoria correndo con loro al ritmo dei 5 minuti al km dovremmo raggiungere il nostro obiettivo senza grossi problemi... d'altro canto, nonostante l'andatura irregolare tenuta fino a questo momento trovo che il mio passo mi consenta, almeno per ora, di allungare un altro po' per cui lentamente comincio a lasciare sempre più terreno tra me ed i palloncini appena superati (oltre che i miei compagni...).

Siamo ormai oltre il quinto km quando raggiungiamo con sorpesa un tratto di strada sterrata: non me l'aspettavo perché credevo che il percorso fosse tutto su strada asfaltata ma non mi dispiace affatto variare un po' il fondo del terreno... proseguendo scopro che i km su strada bianca sono più di uno e, quando riguadagniamo nuovamente l'asfalto, ci attende poco dopo una bella ed inaspettata sorpresa: un passaggio all'interno del parco di Ostia Antica! Più di una volta mi sono ripromesso di andarci ed ora eccomi a correre tra le rovine dell'impero romano: la vista fugace di questi reperti anziché saziare la mia voglia di visitare il parco me la fa invece aumentare perché quello che vedo scorrere davanti ai miei occhi merita senz'altro una visita ben più approfondita!

Antiche case ed abitazioni passano velocemente una dopo l'altra finché non arriva l'uscita e ci dirigiamo verso un piccolo porto sulle sponde del fiume: un rapido passaggio accanto alle barche attraccate e poi eccoci di nuovo in strada in direzione del litorale. Passiamo in mezzo ad alti palazzi fino a raggiungere una svolta a gomito decisamente repentina che ci conduce poi al porto di Ostia: qui ad accompagnare la corsa dei partecipanti ci sono a sinistra i negozi aperti ed a destra le barche attraccate: decisamente un bel quadretto in una calda e soleggiata domenica di ottobre!

Continuando lungo il percorso mi ritrovo al km 16 che segna l'inizio del lungo tratto di litoranea previsto dagli organizzatori; a questo punto in maniera quasi automatica smetto di contare i km trascorsi per passare invece al conteggio di quelli che restano: -14, e per un attimo non so se gioire per avere oltrepassato la metà del percorso o essere invece preoccupato di quello che resta... per fortuna sto bene e per ora non ho problemi per cui continuo col mio passo godendomi il bel sole che mi trovo davanti quasi ad indicare la retta via!

Km dopo km comincio a veder passare alla mia destra i vari stabilimenti del lungomare e le numerose persone che si sono concesse una bella passeggiata al mare attratti dalla bella giornata; sono certo che molti di loro si staranno chiedendo da dove arriva la nostra voglia di correre anziché godersi con calma la bella temperatura che ricorda l'estate e forse non hanno tutti i torti...

Dopo qualche altro km comunque il percorso si divide a metà tra i corridori che corrono col mare alla loro destra come me e quelli che, buon per loro, hanno già fatto il giro di boa e tornano quindi indietro verso l'arrivo... mi illudo che il cambio di direzione sia vicino ed invece devo percorrere ancora più di qualche km prima di raggiungerlo. Molto strategicamente gli organizzatori vi hanno piazzato anche l'utlimo ristoro e, dato che siamo intorno al km 25, oltre a bere mi rifocillo anche con un pezzo di mela in vista dell'ultimo tratto di gara...

Nel cambiare direzione incrocio naturalmente i miei compagni e ci scambiamo incitamenti a vicenda dopo di che ciascuno prosegue con la sua gara. Di lì a poco comincio a sentire il peso dei km ed infatti vedo altri partecipanti camminare, segno che la fatica comincia a farsi sentire un po' per tutti... Controllo l'orologio per avere conferma del fatto che il mio passo sta perdendo verve ed infatti ho perso qualche secondo al km rispetto a prima; più avanzo e più mi sembra di rallentare ma comunque non mollo e tiro dritto. Nel vedere altri camminare provo quasi invidia ma, sebbene la tentazione di rallentare sia tanta, proseguo cercando di mantenere il mio ritmo. Quando vedo una piccola discesa dopo una svolta destra mi sento rinfrancato ma quando la percorro non riesco a lasciar andare le gambe come avevo immaginato: sono stanche e contratte per cui ogni tentativo di allungare il passo in scioltezza è vano. Per di più dopo un'ampia curva a sinistra vedo un piccolo tratto in salita e mi assale lo sconforto perché in questa ultima fase non ci voleva proprio: quando la raggiungo inevitabilmente la mia testa si abbassa per lo sforzo e fino alla cima quello che vedo di fronte a me è solo la mia ombra proiettata sull'asfalto. Quand finalmente raggiungo la sommità di questa piccola salita sono decisamente provato ma la seguente discesa e la consapevolezza di essere ormai nell'ultimo tratto di gara mi danno la forza per andare avanti.

Un altro paio di curve, qualche centinaio di metri ed ecco che mi ritrovo finalmente al punto di partenza: rientro nella pista di atletica che avevo solcato prima del via e raggiungo finalmente l'agognato traguardo con un tempo abbondantemente inferiore a quello che mi ero prefissato ma sicuramente più provato del previsto.

Dopo la gara

Subito dopo aver oltrepassato l'arco di arrivo controllo il mio Garmin e noto con disappunto che non segna 30 km ma 29.9! Dato che questa è la gara più lunga che abbia mai fatto ci tengo a raggiungere la cifra tonda per cui non mi fermo subito: consegno il chip correndo sul posto e prendo al volo la medaglia beccandomi un "Guarda che è finita la gara eh!" dal ragazzo che me la consegna e proseguo lungo la pista per altri 100 metri circa in attesa che compaia la cifra 30 sul display del mio orologio. Raggiunto anche questo obiettivo mi fermo ad allungare un po' i muscoli e poi aspetto i miei compagni che arrivano al traguardo poco dopo anche loro sotto l'obiettivo prestabilito...

 


Altimetria percorso

Altimetria percorso

Video cronaca

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