Dal Parco Fluviale Urbano del Rio Grande in salita sulle colline amerine fino a lambire Sambucetole

La mattinata comincia con qualche problema nel raggiungere il luogo della partenza perché ignoro dove sia Ponte Alvario e Google Maps non lo segnala; per fortuna trovo delle indicazioni sul web e seguendole riesco a raggiungere quello che scopro poi essere il Parco del Rio Grande (che già conoscevo perché è un luogo ideale per passeggiare e correre specie d'estate).


Il tempo non è certo dei migliori e minaccia nuovamente pioggia dopo le precipitazioni che hanno già abbondantemente appesantito il terreno; ciò nonostante la temperatura non è molto bassa tanto che sono indeciso se indossare o meno l'impermeabile: alla fine opto per metterlo.


Nonostante le condizioni atmosferiche proibitive siamo un bel gruppetto alla partenza; questa avviene senza troppi convenevoli con un rapido: "3, 2, 1: VIA!" dello speaker.


L'inizio è subito in salita ed in poco tempo la pendenza si fa subito abbastanza impegnativa da costringere tutto il gruppo a ripiegare su una faticosa camminata per proseguire; dopo un bel tratto di strada asfaltata ci avventuriamo per carrarecce che la pioggia ha reso decisamente impraticabili e qui il gruppo si comincia a disgregare. Una volta abbandonatele ci si inerpica invece su per la collina attraverso strade sassose e boschi immersi nella nebbia; il cammino prosegue così fino al giro di boa che avviene proprio sulla cima del colle e coincide col primo ristoro che adocchio solamente confidando sulle due bottigliete d'acqua che porto come di consueto con me.
Da lì comincia quindi la discesa: prima attraverso stretti e pietrosi sentieri boschivi che non permettono certo grandi andature, poi su strade di campagna sulle quali è possibile allungare finalmente il passo.


Il tratto in discesa ci porta quindi fino ad una piana erbosa in cui si prosegue costeggiando il vicino bosco per un bel tratto; qui comincio ad avvertire come nella gara precedente delle vesciche che cominciano a formarsi all'interno dei piedi e quindi mi riprometto di congedare definitivamente le mie Reebok in favore delle Salomon nuove di pacca che ho per ora usato solo in allenamento; dopo poco più di 1 km le indicazioni degli organizzatori invitano quindi a rituffarsi a destra nel bosco per risalire nuovamente; qui in mezzo agli alberi si materializza dopo poco il peggior incubo di ogni trail runner: raggiungo un bivio senza segnalazioni e non so dove andare! Mi lascio guidare dall'istinto e svolto a sinistra salendo per una salita che porta ad un casale; quando lo raggiungo e sono sul punto di ritornarmi una signora mi indica la strada più avanti facendomi capire che qualcun altro è già passato di lì; riprendo la corsa piuttosto rinfrancato ma dopo neppure 50 metri vedo un nutrito gruppo di corridori, almeno una quindicina, venirmi incontro: capisco che non avendo trovato segnalazioni lungo il percorso si sono ritornati per cercare la retta via.
Cerchiamo quindi tutti insieme il sentiero giusto e tra un tentativo e l'altro anche io vado in avanscoperta per uno dei possibiii sentieri ritrovandomi però in mezzo ad un campo senza sbocchi; ritornandomi mi rendo conto di essermi allontanatomi dal gruppo e tremo al pensiero di averli persi senza sapere dove andare.
Per fortuna appena raggiunto il bosco sento le grida dei miei compagni di gara che mi indicano la retta via: con mia sorpresa scopro quindi che il bivio dove abbiamo cannato tutti era ancora prima di quello in cui non sapevo che strada prendere: il mio disorientamento è tale quando lo raggiungo che per un attimo rischio addirittura di ritornare indietro sulla strada già fatta.
Ripresa la corretta via mi rendo conto che la segnalazione era presente ma forse, complice il buio del bosco, non risultava ben visibile.


Anche se siamo ormai al km 14 da qui in poi il finale di gara sarà per me faticosissimo: l'errore commesso mi ha fatto percorrere almeno 800 metri in più (che non sono poi molti ma psicologicamente mi pesano molto) ed inoltre la sia pur breve sosta per capire in che direzione proseguire mi ha infreddolito non poco (cosa che mi induce a valutare positivamente la scelta fatta ad inizio gara di indossare l'impermeabile).
Come se ciò non bastasse proseguo nel bosco per un bel pezzo in solitaria col terrore di sbagliare nuovamente la strada. Per fortuna così non è e dopo l'ennesimo tratto in salita comincia la discesa che mi porta nuovamente sulla strada asfaltata e da qui di nuovo al parco da cui siamo partiti.
Anche se la vista di Amelia è già di per sé confortante non è però sufficiente a farmi aumentare il passo fino all'ormai relativamente vicino arrivo; butto però un occhio al cronometro e scopro che, soprattutto a causa del pezzo di tragitto fatto in più, il mio tempo di gara è decisamente oltre le mie peggiori aspettattive. Proseguo comunque con un passo piuttosto affaticato fino alla finish line dove, come di consueto, mi rifocillo abbondantemente e mi concedo anche il lusso di fare qualche foto alla fauna locale.


Altimetria percorso

Altimetria percorso
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