Una corsa ad ostacoli in una scenografia molto particolare

Prima della gara

Io e il mio compagno di gara odierno partiamo con la batteria Open delle 11:30; naturalmente arriviamo al parco Cinecittà World con largo anticipo per ritirare il pettorale, cambiarci e lasciare i nostri zaini al deposito borse.

Quando entriamo nel parco e ci confondiamo con i visitatori del sabato cominciamo a farci un'idea dell'evento Roma Sport Experience organizzato proprio questo weekend a Cinecittà World: oltre alla nostra gara ci sono infatti esibizioni e stand di vari sport, dai più classici come il basket ai più inconsueti come il Sanda o il Tai Chi.

Chiediamo subito info in merito al deposito borse ed alla zona di partenza ma nella confusione generale tipica di un parco divertimenti non è proprio facile districarsi per cui impieghiamo un po' più tempo del previsto per sbrigare la pratica iniziale del "cambio abito".

Una volta indossato pettorale e microchip consegnamo quindi i nostri zaini al deposito e ci dirigiamo alla zona di partenza della nostra gara collocata nei pressi dell'ingresso dell'attrazione Aktium.

Quando mancano poichi minuti alla partenza uno degli organizzatori ci dà alcune info sul percorso e sulle regole della gara: la penalità prevista per il mancato superamento dell'ostacolo è di 20 burpees e, dato che apparteniamo alla batteria non competitiva, ci è permesso aiutarci l'un l'altro durante la gara. Quest'ultimo punto mi fa molto piacere dato che ho patito molto l'eccessiva fiscalità nel superamento degli ostacoli mostrata invece dagli organizzatori della Spartan Race di Orte; in una gara del genere inoltre la possibilità di collaborare con gli altri partecipanti è, secondo me, un valore aggiunto e non una mancanza...

La gara

Come da copione in questo genere di gare il countdown finale è scandito a gran voce da tutti i partecipanti; dopo il via il gruppo corre quindi compatto in mezzo al parco tra la sorpresa dei visitatori che passeggiano tranquillamente e si vede accerchiare da un'orda di invasati!

La prima parte di percorso ci conduce subito fuori dal parco per aggirare la struttura dell'attrazione Altair per poi rientrare nuovamente ed affrontare il primo "ostacolo": un bel bagno nella piscina di Aktium! Una volta usciti dall'acqua percorriamo la strada verso l'ingresso tra gli sguardi incuriositi di chi entra per visitare il parco per poi svoltare a sinistra ed uscire da un cancello secondario e dirigerci verso la campagna circostante!

Non conosco il percorso per cui comincio a chiedermi cosa hanno previsto gli organizzatori per fiaccare la nostra resistenza e rallentare la nostra corsa: per prima cosa ci attende un nuovo bagno, stavolta in una vera e propria pozza di fango, dopo di che raggiungiamo una struttura che non riesco ad identificare bene da lontano...

Quando ci entriamo ecco che in un attimo scopriamo cosa ci attende: all'interno del suggestivo set di Ben Hur sono stati posizionati diversi ostacoli da affrontare uno dopo l'altro... subito dopo il classico passaggio sotto al filo spinato ci "portiamo a spasso" delle pesanti taniche d'acqua, poi affrontiamo una sorta di arrampicata laterale, quindi ci attende un ostacolo misto con corde e vari appigli cui aggrapparsi in sequenza per passare da una parte all'altra della struttura. Qui cominciano i dolori perché per superare quest'ostacolo serve tanta forza di braccia, proprio quella che mi manca... ed infatti fallisco miseramente rassegnandomi alla prima serie di burpees...

Subito dopo un altro ostacolo che non ho mai visto, un misto di agilità ed equilibrio, mi mette nuovamente in difficoltà: in pratica ci si deve esibire in una serie di salti a slalom su delle strutture inclinate a 45°... parto bene ma purtroppo non riesco ad arrivare in fondo... altri burpees e mi trovo quindi costretto a riprendere fiato per diversi secondi prima di affrontare la parete inversa successiva, su cui riesco ad aggrapparmi solo grazie all'aiuto del mio compagno di gara.

Oltrepassato questo ostacolo trasciniamo dei blocchetti di cemento attaccati ad una catena e poi mi preparo subito psicologicamente ad una nuova serie di burpees: vedo infatti che la prossima sfida è quella del lancio del giavellotto. Di per sé non sarebbe così difficile ma la distanza dal bersaglio, all'incirca di 5 metri, e le dimensioni di quest'ultimo lo rende decisamente ostico anche perché il requisito per passarlo senza penalità è che il giavellotto rimanga conficcato nella paglia...

Come previsto fallisco e dopo una nuova serie di burpees devo recuperare le forze prima di affrontare i prossimi: per fortuna l'ultima serie di ostacoli prima di uscire da questa arena infernale è alla mia portata e quindi, dopo il sollevamento di una sfera di cemento, una breve arrampicata lateriale su pareti inclinate ed un'altra arrampicata sulla corda usciamo nuovamente in aperta campagna.

Mentre corriamo con ritmo piuttosto blando cerchiamo di sciogliere sia le gambe, provate da diverse serie di burpees, che le braccia, fiaccate da una serie di ostacoli uno dopo l'altro... per diverse centinaia di metri non riesco a regolarizzare il mio respiro affannato e quando raggiungiamo l'ennesima prova di forza e resistenza spero di riuscire almeno a recuperare un po' di fiato. La prova che ci attende è il classico sollevamento di secchi pieni di sassi che vanno poi trasportati su un percorso piuttosto lungo per poi ritornare al punto di partenza... detto così non sembra niente di che ma, vuoi per la pesantezza del secchio, vuoi per il sole implacabile che ci domina dall'alto, vuoi per la presenza di diverse salite, vuoi per il divieto di tenere il secchio poggiato sulle spalle, fatico tantissimo fin da subito e mi trascino lungo il percorso con grande lentezza. Sono inoltre costretto a fermarmi più volte per far riposare le braccia e recuperare le forze tanto che vengo superato da diversi partecipanti; pian piano continuo ad avanzare ma le mi soste trasformano il mio percorso in un'autentica Via Crucis. Quando infine percorro la discesa finale trovo finalmente una posizione di ancoraggio del secchio che mi permette di faticare meno e di allungare un po' il passo fino a riconsegnare il pesante fardello.

Riprendiamo a fatica la nostra corsa e da qui in avanti il percorso assume tutti i connotati di un trail in aperta campagna intervallato da alcuni ostacoli molto diversi tra loro: si va dal sollevamento di tronchi all'attraversamento di pozze di fango, dalle staccionate di legno alle funi orizzontali. Per fortuna in questa parte di percorso gli ostacoli sono piuttosto distanziati per cui c'è modo di rifiatare abbastanza per affrontarli uno dopo l'altro; un altro ostacolo è rappresentato però dal caldo ma per fortuna gli organizzatori hanno posizionato in modo piuttosto strategico i ristori con l'acqua: dopo i primi km la necessità di idratarsi diviene primaria ed infatti ad ogni ristoro inizio a bere avidamente più di un bicchiere.

Quando riprendiamo la strada verso il parco raggiungiamo nuovamente il set di Ben Hur ma stavolta solo per girarci intorno fino al ristoro posizionato al suo ingresso; bevo altri due bicchieri d'acqua e chiediamo indicazioni sulla strada da fare al ritorno. Nonostante le informazioni ricevute dopo alcune centinaia di metri ci viene il dubbio in merito a quale sia la retta via da seguire: ci ritroviamo infatti alla pozza di fango già attraversata e ci sembra improbabile che la via del ritorno passi nuovamente da lì perché significherebbe incrociare i partecipanti delle altre batterie. Mentre studiamo il da farsi ci consultiamo con altri due partecipanti che sopraggiungono alle nostre spalle e tutti insieme decidiamo quindi di proseguire lungo una strada bianca che sembra ricondurre al parco.

Entriamo da un cancello secondario e ci ritroviamo dietro le strutture delle attrazioni ma non vedendo chiare indicazioni che segnano il percorso proseguiamo un po' titubanti; alla fine prendiamo come riferimento le frecce rosse disegnate sull'asfalto e seguendole rientriamo finalmente nel parco dove ci attende subito un nuovo ostacolo.

Subito dopo attraversiamo la via del parco ad ambientazione Far West e per qualche secondo la scena che viviamo appare surreale: stiamo correndo, stanchi e sporchi, in un set cinematografico in mezzo ai visitatori del parco!

Per fortuna un altro ostacolo, una nuova staccionata di legno da scavalcare, ci riporta al nostro obiettivo; la oltrepassiamo e ci ritroviamo di nuovo nel pieno della confusione del parco tanto che ci vediamo costretti a chiedere più volte conferma ai volontari con la casacca arancione sulla direzione giusta da seguire.

Proseguendo scopriamo quindi che, tra i vari ostacoli che mancano, le staccionate di legno sono una costante che varia solo per un piccolo particolare: più ci avviciniamo al traquardo e più diventano alte! L'ultima che supero mi sembra veramente insormontabile ma grazie ai tasselli di legno posizionati per facilitare la salita riesco sorprendentemente a superarla... dopo ci attende la temuta slack line che riusciamo a superare agevolmente con una tecnica di coppia già collaudata durante la Spartan Race e poi un momento di grande relax che dura molto meno di quanto vorrei: il passaggio tra le fontane che formano un tunnel d'acqua in cui mi rinfresco e mi ritempro allo stesso tempo.

Dopo un altro ostacolo impossibile (dei pali di legno orizzontali cui aggrapparsi per poi passare dal'uno all'altro) che ci costringe ad altri burpees ci attende un altro momento di relax: trascinarci su un tappeto d'acqua! Appena mi sdraio la tentazione di rimanere lì fermo pancia all'aria è veramente forte; dopo qualche secondo di autentica goduria però avanzo e mi preparo ad affrontare l'ultimo ostacolo che preannuncia l'ultima serie di burpees. E' una sorta di monkey bars con una serie di appigli diversi ma sfortunatamente le mie braccia non ne vogliono più sapere di sollevare il mio corpo e quindi, dopo un vano tentativo di aggrapparmi alle prime corde, mi rassegno all'ultima serie di burpees. Sicuramente il traguardo posizionato a 10 metri dall'ostacolo non è un grande incentivo a sforzarsi per il superamento dell'ostacolo per cui stringiamo i denti nel terminare l'ultima penalità della nostra gara e oltrepassiamo la finish line col sorriso sulla bocca per aver terminato la nostra gara.     

Dopo la gara

Ci viene subito messa al collo la nostra meritata medaglia, un'originale sfera di cemento di circa 5 cm di diametro, e la prima sensazione che ho, forse complice la fatica, è che sia veramente pesante!

Con la medaglia al collo raggiungo quindi il vicino ristoro finale dove prendo una banana, che divoro in un lampo, ed un bicchiere d'acqua; dopo averlo bevuto in un sorso ne prendo un altro e poi raggiungiamo con calma il deposito borse per riprendere la nostra roba.

Zaino in spalla raggiungiamo quindi le docce (situate sfortunatamente sul lato opposto del parco) e, dopo un bel bagno rinfrescante (l'ultimo ostacolo si dimostra essere infatti la mancanza di acqua calda), siamo di nuovo sufficientemente ritemprati da concederci una rilassante passeggiata nel parco come semplici visitatori...


Altimetria percorso

Altimetria percorso

Video cronaca

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